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Magazzino, Supply Chain
March 16, 2021

Supply Chain Manager: un posto di spicco tra i vertici aziendali

In questo articolo analizzeremo cinque buoni motivi per cui i responsabili della supply chain dovrebbero essere integrati nel top management e/o sedere nei CdA

Se c’è una lezione preziosa che le aziende hanno imparato dalla crisi causata dal Covid è che le supply chain sono molto più di mere condotte di distribuzione e centri di costo. In realtà, creano valore e – quando gestite correttamente – contribuiscono a migliorare gli utili netti, i livelli del servizio clienti, la fedeltà del personale e molti altri indicatori chiave di performance.

Ben consapevoli di ciò, molti dirigenti stanno facendo crescere di livello i profili operativi nella supply chain all’interno delle loro aziende assegnando loro un posto preminente nel top management.

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La supply chain guida il gruppo

Mentre sempre più dirigenti pongono la supply chain estesa al centro delle strategie operative, a un numero crescente di direttori, manager e responsabili della catena di approvvigionamento viene concesso maggiore potere decisionale.

Questo perché la logistica, la supply chain e il trasporto stanno contribuendo in modo strategico a preservare la redditività delle aziende in un mondo dove ricevere, elaborare, evadere e consegnare ordini in modo rapido e accurato è diventato il tratto caratteristico di un servizio clienti efficiente.

In parole semplici, anziché occuparsi meramente di singole attività (ad esempio, gestione magazzino, distribuzione, trasporto, ecc.), ai professionisti della supply chain viene sempre più spesso richiesto di contribuire al successo delle loro aziende. Ecco perché in cinque punti:

  1. Senza una supply chain forte, non si riesce a fare nient’altro. La supply chain rappresenta una quota cospicua delle spese di esercizio di un’impresa ed esercita anche un’importante influenza sui suoi ricavi. È lapalissiano che un’impresa non possa produrre e vendere qualcosa se prima non riesce ad acquistare e ricevere le materie prime necessarie. Inoltre, deve consegnare il prodotto finito ai propri clienti in modo puntuale, soddisfacendo efficientemente i requisiti di gestione della propria supply chain.

  2. La supply chain è un differenziatore competitivo. Secondo la società di consulenza Accenture, i supply chain manager vedono le loro funzioni all’interno dell’azienda come driver di efficienza dei costi (60%) o come attività di supporto (68%), piuttosto che come differenziatore competitivo (48%) o volano di crescita (53%). Una visione che rischia di non far ottenere il massimo dalla supply chain, secondo Accenture.

  3. I direttori finanziari (CFO) non possono ricoprire tutte le funzioni. All’interno di molte aziende la qualifica e il ruolo di Chief Supply Chain Officer (CSCO) non sono stati ancora assegnati e mancano le competenze di supply chain a livello di top management. Questa responsabilità viene talvolta assunta in maniera predefinita dal direttore finanziario (CFO), il quale probabilmente non ha né il tempo né le competenze per svolgere anche la funzione di CSCO. Non tutti comprendono fino in fondo la portata di ciò che possa rappresentare per un’azienda il supply chain management o la sua mancanza.

  4. La visibilità a 360° sulle supply chain è un elemento chiave per la competitività. Anziché essere solo una voce di bilancio o un centro di costo contabile, la supply chain è diventata un punto fondamentale di differenziazione per le aziende. Lo abbiamo compreso chiaramente nelle prime fasi dell’emergenza sanitaria del Covid, quando si faceva fatica a reperire anche i beni più essenziali. Le imprese che potevano disporre di una visibilità end-to-end sulle loro supply chain sono state in grado di mantenere livelli più elevati di efficienza e di efficacia. Questo, a sua volta, ha consentito una migliore customer experience.

  5. Sta diventando un aspetto sempre più importante delle attività di tutte le aziende. Per questo motivo le aziende hanno sempre più bisogno di esperienze e competenze “forti”, allineate ai loro piani di sviluppo, e devono prevedere piani di formazione continuativa per i propri dipendenti, in ottica di coltivarne anche le capacità manageriali.

Al passo col cambiamento

Guidati dalle mutevoli esigenze dei consumatori, dal boom dell’e-commerce e dai numerosi passi falsi compiuti prima e durante la pandemia, si prevede che il ruolo dei professionisti della supply chain nel top management non potrà che rafforzarsi negli anni a venire.

Potendo contare su una visibilità in tempo reale a 360° sulla supply chain, grazie a soluzioni sempre più complete, Generix Supply Chain Visibility, questi professionisti si troveranno in una posizione di vantaggio per guidare l’azienda anche nei momenti più difficili, gestendo al contempo le fluttuazioni, affrontando le avversità e sfruttando le nuove opportunità che si profileranno all’orizzonte. Il risultato finale sarà una supply chain più robusta, un’azienda più resiliente e clienti molto più soddisfatti e fedeli.

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