La logistica delle aziende alle prese con le sfide dell’e-commerce

Pubblicato il 9 Giugno 2022

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L’aumento esponenziale del commercio elettronico registrato durante l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia ha cambiato i modelli organizzativi e imprenditoriali delle aziende. Quali sono gli aspetti dell’e-commerce che incidono maggiormente? Quali sono le conseguenze di questa evoluzione sulla logistica? Proponiamo di seguito alcune delle complesse questioni con le quali si confrontano gli operatori del commercio elettronico.

L’evoluzione degli acquisti online

Negli ultimi due anni circa, in seguito alla diffusione del Covid, si è registrato un aumento esponenziale del numero di aziende che vendono i loro prodotti online, sia attraverso il proprio sito web sia su piattaforme specializzate. Secondo i risultati dello Shopping Index, il report trimestrale di Salesforce che racconta i trend dello shopping online attraverso i dati di oltre un miliardo di consumatori in tutto il mondo, da gennaio a marzo 2021 l’e-commerce a livello globale ha registrato una crescita del 58% rispetto allo stesso periodo del 2020, raggiungendo valori molto al di sopra dei livelli pre-pandemia (il tasso di crescita nei primi tre mesi del 2020 è stato del 17%).

Questi dati confermano che la platea di consumatori online si sta sempre più consolidando, soprattutto in paesi come l’Italia dove l’aumento delle vendite su Internet ha toccato nel periodo considerato livelli ben al di sopra della media, raggiungendo il 78% (nel primo trimestre 2020 è stato del 26%).

Scommettere tutto sul proprio sito web o affidarsi a un marketplace?

Le aziende che desiderano muovere i primi passi su Internet hanno due possibilità: creare e sviluppare la propria pagina web o utilizzare una piattaforma online specializzata. Quest’ultima sembra essere la strada preferita da chi desidera conoscere il potenziale dell’e-commerce in previsione di creare un proprio negozio online, che a volte si continua a utilizzare parallelamente al marketplace scelto.

Concentrarsi sul mercato nazionale o vendere all’estero?

Il ‘boom’ del commercio elettronico in Italia ha spinto anche le piccole e medie imprese a lanciarsi nella vendita oltre i confini nazionali. L’uso dei ‘marketplace’ è uno dei canali preferiti a questo scopo.

Secondo i dati dell’Osservatorio Export Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, le vendite online di beni di consumo dall’Italia verso acquirenti esteri hanno raggiunto nel 2020 un valore di 13,5 miliardi di euro, con una crescita del 14% rispetto all’anno precedente. Le esportazioni italiane online erano dirette soprattutto in Germania (34,7%), Francia (26,8%), Regno Unito (26%), USA (25,4%), Spagna (18%) e Cina (11,4%).

La possibilità di vendere all’estero si fa tuttavia più complicata per la maggior parte delle piccole aziende che si trovano ad avere una conoscenza scarsa o praticamente nulla dei processi e dei canali di vendita. Ed è proprio per questo che negli ultimi anni i marketplace sono diventati grandi alleati delle aziende che decidono di varcare i confini nazionali senza complicarsi troppo la vita.

Sviluppare e gestire internamente una logistica di magazzino o affidarsi a fornitori esterni?

Le aziende possono scegliere se gestire internamente la logistica legata al commercio elettronico (vale a dire lo stoccaggio e la preparazione degli ordini) o se ricorrere a fornitori esterni. Nel primo caso, è necessario creare una zona vicina agli stock per organizzare l’invio degli articoli ordinati online, mentre nel secondo è possibile affidarsi alle soluzioni messe a disposizione da piattaforme specializzate come Amazon, ad esempio, che includono tutti i passaggi, dallo stoccaggio fino alla preparazione dell’ordine e il successivo trasporto.

Come organizzare la fase del trasporto?

La consegna dei prodotti acquistati online si basa su un sistema diverso dal trasporto di merci destinate alla grande distribuzione, per il quale solitamente intervengono vettori noleggiati che lavorano con mezzi lotti o interi spostando la merce in pallet o in grandi confezioni. Il commercio online, invece, prevede soprattutto l’invio di pacchi con un peso non superiore a 30 kg da consegnare a clienti privati attraverso un servizio di corriere espresso.

Le aziende che accedono al commercio elettronico per la prima volta hanno di solito una scarsa conoscenza delle difficoltà cui possono andare incontro, perciò scelgono spesso di subappaltare tutta la logistica dell’e-commerce a fornitori esterni in modo da soddisfare le esigenze dei propri clienti nel miglior modo possibile.

Come l’e-commerce modifica i processi aziendali

Riorganizzazione del magazzino

Gli articoli venduti dai produttori ai commercianti al dettaglio vengono inviati in grandi colli con scatoloni di cartone, pallet ecc., mentre la vendita online ai clienti privati prevede una consegna a domicilio di singole unità o comunque in media di non più di tre articoli di solito confezionati singolarmente, una procedura che implica vincoli non indifferenti.

All’interno del magazzino la preparazione degli ordini richiede anche la riorganizzazione delle zone di stoccaggio e di normale allestimento per fare spazio a un’area riservata all’e-commerce. Durante la fase di preparazione è inoltre necessario gestire i vari tipi di imballaggio e avvalersi di tutti quegli strumenti utili a verificare il peso di pacchi e pacchetti da consegnare ai clienti finali.

Tempi di preparazione sempre più rapidi

Nelle transazioni B2C, con una media di poco più di un prodotto per pacchetto, il tempo di preparazione degli ordini dell’e-commerce è davvero essenziale, così com’è fondamentale rendere i negozi online vivaci e dinamici per attirare l’attenzione del consumatore e proporre continuamente offerte e promozioni per riuscire a competere con i tradizionali canali di vendita al dettaglio, nonché con le aziende concorrenti.

L’aumento dei costi della logistica e la necessità di offrire prodotti a prezzi scontati lasciano spesso ai rivenditori online margini poco significativi. Chi invece vende marchi forti e prodotti con un basso indice di rotazione può sicuramente ottenere maggiori guadagni da una simile strategia.

Organizzare la manodopera in modo diverso

La formazione del personale è un aspetto chiave anche in questo settore: durante i picchi stagionali i responsabili spesso hanno la necessità di assumere collaboratori interinali da inserire nel minor tempo possibile, soprattutto al fine di ottimizzare la preparazione degli ordini per singole unità in spazi molto estesi.

L’efficacia del software per la logistica dell’e-commerce

Le aziende che desiderano vendere direttamente attraverso i propri canali online devono assolutamente dotarsi di un software apposito per la gestione della logistica. I corrieri espressi che effettuano la consegna al cliente finale, ad esempio, hanno la necessità di essere connessi al software dell’azienda per gestire i messaggi EDI e modificare le etichette di spedizione.

In termini di IT, la gestione di un canale di vendita online è un impegno piuttosto gravoso e le aziende che già dispongono di un software WMS devono assicurarsi che questo possa esser loro d’aiuto nell’esecuzione anche della logistica dell’e-commerce, un aspetto non affatto scontato visto che queste soluzioni per lo più sono pensate soprattutto per la gestione del magazzino dei canali di distribuzione tradizionali.

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