Hai fatto un vero affare con il tuo software per la supply chain?

Pubblicato il 4 Marzo 2021

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Luc Larocque
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Vice-President, Sales
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Supply Chain
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Se stai usando soltanto una piccola percentuale delle funzionalità del tuo software e se le tue piattaforme non stanno lavorando secondo le tue strategie, è tempo di reimmaginare la trasformazione digitale.
 

Che si tratti di orchestrare la movimentazione dei prodotti all'interno di un magazzino, automatizzare le attività di smistamento, coordinare i processi di trasporto o generare dati per prendere le giuste decisioni, i software per la supply chain sono diventati uno strumento fondamentale per aiutare le aziende a lavorare in modo più efficace, più intelligente e più veloce in qualsiasi contesto commerciale. 

Ancora prima che l'emergenza sanitaria del Covid diventasse una preoccupazione della massima priorità per le imprese, i governi e le persone di tutto il mondo, l’agguerrita competizione commerciale e le mutate aspettative dei consumatori stavano già avendo un notevole impatto sugli utili netti delle aziende. Le aspettative dello shopper moderno affondano le radici nella rapida crescita dell'e-commerce – tendenza che è stata accelerata dalla pandemia – e includono, tra le altre cose: 

  • La certezza che il prodotto verrà consegnato.
  • I prodotti sono disponibili nel posto giusto (ad esempio, la soddisfazione del cliente diminuisce se un fioraio non ha il materiale necessario per confezionare il bouquet che gli aveva ordinato).
  • I prodotti verranno consegnati in maniera puntuale (ad esempio, la soddisfazione del cliente si riduce se la consegna di una pizza arriva con un'ora di ritardo oppure se un regalo di Natale non arriva in tempo).
  • L'assistenza post-vendita e i processi di reso sono facilmente accessibili e utilizzabili. 

Per soddisfare queste esigenze, sempre più aziende stanno investendo in software di supply chain management (SCM) e supply chain execution (SCE) - come il Software di gestione magazzino (WMS) di Generix - che aiutano a incrementare i livelli di servizio diminuendo al contempo i costi

Queste piattaforme consentono anche una visibilità sulla supply chain o la capacità di tracciare gli ordinativi, dalle materie prime passando per la produzione fino ad arrivare agli ordini di prodotto e alle spedizioni. Grazie alla disponibilità di informazioni dettagliate su questi processi – inclusi i tempi di consegna giornalieri – le aziende possono generare in modo più efficiente previsioni della domanda, gestire le scorte e soddisfare le esigenze dei propri clienti.

Ottenere il massimo dal tuo software

Sfruttare appieno le soluzioni di supply chain richiede un certo impegno se si vuole ottenere il massimo valore da quegli investimenti. Implementando solamente le soluzioni più semplici e limitandosi unicamente ai risultati più a portata di mano, l’esito finale sarà in genere mediocre. 

Ma ecco la bella notizia: le aziende che si stanno adoperando per massimizzare i loro investimenti in software per la supply chain stanno conseguendo diversi vantaggi, tra cui riduzione della manodopera necessaria, miglioramento delle tempistiche degli SLA (service level agreement), maggior efficienza nell'utilizzo delle risorse, minor numero di rilavorazioni e reali risparmi sui costi. 
Questi benefici interessano ogni fase operativa, dall'approvvigionamento di materie prime fino alla distribuzione dell'ultimo miglio, passando per tutti i processi intermedi. 

Questi risultati vincenti si amplificano ulteriormente quando i sistemi non integrati vengono sostituiti da soluzioni sinergiche in grado di gestire una supply chain estesa (e non solo parti di essa). Grazie a queste soluzioni globali, le aziende possono controllare la propria supply chain in modo convergente, sfruttando vari strumenti di analisi e di reporting lungo tutta la struttura societaria, non soltanto nel magazzino, nel centro di distribuzione o su strada. 

Questo approccio contribuisce a ridurre al minimo il peso sui centri di distribuzione nella gestione dell'enorme quantitativo di revisioni di controllo qualità in ingresso. Avendo a disposizione questa mole di dati, i responsabili della logistica possono tenere sotto controllo ogni dettaglio, risalendo fino alla fase di produzione, monitorare il prodotto mentre viene trasferito alla struttura di distribuzione e tenerne traccia lungo la rete di trasporto. Questo consente una buona pianificazione delle merci in ingresso e in uscita, riducendo al contempo i rischi e aiutando le aziende a ottenere il massimo dai loro investimenti in software. 

 

Gestire in base alle eccezioni

Un tempo i centri di distribuzione e i magazzini venivano perlopiù gestiti in base alle eccezioni. Se le operazioni si svolgevano senza intoppi, non vi era ragione alcuna per intervenire, apportare cambiamenti o cercare di migliorare qualcosa. Nel momento in cui si verificava un problema, venivano messe in campo risorse per mitigarlo e passare subito alla sfida successiva. I manager della logistica dovevano risolvere le crisi contingenti, impedire che le attività subissero battute d'arresto ed evadere gli ordini in modo puntuale.

Nell'ambito di questa gestione delle eccezioni, i sistemi software non erano assolutamente integrati e non "comunicavano" tra loro. Come risultato, le aziende imparavano a operare usando le funzionalità minime necessarie di questi programmi senza badare troppo ai vantaggi aggiuntivi che ne avrebbero potuto ottenere. 

Questo approccio si è fortemente modificato negli ultimi anni e nel 2020 è stato completamente stravolto dalla diffusione della pandemia. Le supply chain tradizionali hanno subito radicali cambiamenti e persino le aziende che pensavano di fare progressi nell’ambito della trasformazione digitale si sono ritrovate a dover gestire una pletora di sfide senza precedenti. 
 
Inutile dirlo, i magazzini e i centri di distribuzione che operavano sulla base della gestione delle eccezioni, con il dilagare del Covid sono quelli che hanno dovuto affrontare i problemi più complessi. Senza una visibilità integrata sulle proprie attività, quelle aziende non solo non sono riuscite a onorare gli SLA, ma non sono state in grado di soddisfare nemmeno una delle esigenze dei clienti delineate sopra. Senza una buona visibilità sulla supply chain consentita da una piattaforma integrata – e dai relativi strumenti di analisi e reporting – queste aziende continuano a fronteggiare problemi di approvvigionamento correlati all’emergenza sanitaria. 

La pandemia del Covid-19 ha modificato i contesti aziendali di molte imprese in tutto il mondo e ha sottolineato l'importanza di essere capaci di reagire, adattarsi e configurare meccanismi di gestione della crisi per superare le situazioni di incertezza. Mentre le severe restrizioni e i primi lockdown hanno generato numerosi momenti di emergenza che hanno richiesto un'attenzione immediata e di tipo “reattivo”, oggi molte aziende hanno iniziato a muoversi in “modalità di ripresa” e a pianificare più a lungo termine.

 

E adesso?  

Sfruttando una visibilità a 360° gradi sulla supply chain, le aziende possono affrontare con maggiore efficienza l'attuale crisi, rispondendo tempestivamente alla domanda della rete e garantendo che le aspettative dei clienti vengano soddisfatte. 

Per i fornitori di servizi logistici, l'attenzione dovrà più che mai essere rivolta alla pianificazione e a garantire che vengano adottati processi, sistemi e risorse adeguati a soddisfare le esigenze dei clienti, soprattutto per quanto riguarda il rispetto degli SLA. Pena la perdita di competitività sul mercato. Con il consumatore sempre più informato e consapevole, e con “l'effetto Amazon” ancora in pieno sviluppo, è arrivato il momento di rivalutare attentamente le soluzioni di supply chain in dotazione e di assicurarsi che esse offrano una visibilità a 360° sull’intera operatività.

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