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Collaborazione B2B, Supply Chain
October 15, 2020

Supply chain connessa: quali benefici per le aziende

La logistica è diventata ormai una leva competitiva imprescindibile, in particolare in un contesto di sviluppo internazionale. La digitalizzazione si caratterizza chiaramente come un vantaggio per quelle aziende che si trovano ad affrontare grosse sfide di razionalizzazione dei costi. Da qui l’importanza di scommettere sulla combinazione di questi due fattori.

Sono molte le aziende che l’hanno capito e che stanno integrando soluzioni in grado di rispondere a queste sfide, tra cui l’Internet delle cose (IoT, Internet of Things) e i sistemi di comunicazione in tempo reale. Questa consapevolezza si fa via via inesorabile: secondo uno studio Géodis1 pubblicato a ottobre 2019, l’80% dei manager vede nella supply chain connessa uno strumento per accrescere la competitività. Ma quali sono i benefici concreti?

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Supply chain connessa: perché sceglierla

Garantire la sicurezza delle operazioni con una tracciabilità ottimale

Mentre le questioni di natura etica e ambientale si intensificano, i consumatori si aspettano sempre maggiore trasparenza e condivisione delle informazioni. Vogliono essere rassicurati riguardo a ciò che acquistano, tanto per se stessi (qualità e sicurezza dei prodotti) quanto in termini di sostenibilità. E tutto questo, lungo l’intera catena del valore dall’approvvigionamento delle materie prime fino alla consegna finale.

Secondo i dati dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano, il 2019 è stato l’anno di affermazione della tecnologia blockchain, con un +100% di investimenti rispetto al 2018: governi e istituzioni pubbliche hanno iniziato a investirci ed anche alcune grandi aziende tecnologiche hanno avviato progetti di innovazione. Pur essendo ancora a uno stadio embrionale, l’ascesa della blockchain lascia intravedere buone prospettive per quanto riguarda la sicurezza, la tracciabilità e l’ottimizzazione dei costi. Questa tecnologia dovrebbe permettere in particolare, di contrastare le frodi e le contraffazioni.

Pianificare al meglio e automatizzare alcune attività per ridurre i costi

Per numerose aziende del settore dei beni di largo consumo e della distribuzione specializzata, uno degli obiettivi fondamentali da raggiungere resta quello di migliorare la qualità del servizio logistico, un traguardo che in molti casi passa attraverso il digitale: il 64% dei decision-maker considera che l’accelerazione e la digitalizzazione della loro supply chain permetterà di ridurne i costi logistici.

In tale contesto, l’automazione assolve a un duplice vantaggio per i professionisti:

  • i sistemi di monitoraggio dei flussi fisici in tempo reale permettono di tenere agevolmente sotto controllo la catena logistica;
  • l’indiscutibile risparmio di tempo nella realizzazione di alcune attività permette di accelerare i cicli di distribuzione.

Eliminando alcune attività a scarso valore aggiunto, l’automazione offre numerosi importanti vantaggi: il miglioramento della produttività, la capacità di risposta alla difficoltà di assunzioni durante i picchi di attività, e la riduzione della gravosità di alcune mansioni. La meccanizzazione può rivelarsi utile anche per risolvere problematiche legate ai costi e alle limitazioni della superficie a disposizione grazie all’elevata densità di stoccaggio offerta da alcune soluzioni.

La pianificazione automatica offerta dagli strumenti di intelligenza artificiale permette di formulare previsioni più accurate e di migliorare la qualità decisionale e la rapidità di esecuzione. I dati raccolti lungo la catena di approvvigionamento possono servire anche nella gestione dei picchi di attività tra i magazzini.

Con il machine learning, oggi è possibile utilizzare i dati in modo molto granulare per rispondere a una domanda sempre più complessa. Ad esempio, si è in grado di prevedere più facilmente i fabbisogni di risorse e ottimizzare i giri di consegna per fronteggiare i picchi stagionali.

D’altra parte, per migliorare la loro produttività i magazzini si stanno orientando sempre più verso l’automazione. La realtà aumentata aiuta a migliorare l’efficienza del picking mentre le soluzioni d’inventario si affidano sempre più all’ausilio di robot e droni.

Raccogliere la sfida della promessa al cliente

I colossi mondiali della distribuzione online hanno modificato fortemente le aspettative dei consumatori offrendo loro sempre maggiore scelta e giocando sulle disponibilità, sui prezzi e sui termini di consegna. I consumatori sono diventati quindi più esigenti e nutrono nei confronti delle aziende grosse aspettative in termini di qualità del servizio.

Per raccogliere la sfida della soddisfazione del cliente, è fondamentale che le aziende della distribuzione siano in grado di sfruttare a loro vantaggio l’immensa mole di dati generati dalle attività della supply chain. Grazie alle tecnologie dei Big Data, le aziende possono trasformare queste informazioni in vantaggio concorrenziale. Il prerequisito per mettere in atto questo processo è poter raccogliere, centralizzare e standardizzare questa massa di informazioni sovente non strutturate e molto spesso derivanti da una molteplicità di fonti.

McKinsey France raccomanda anche di affidarsi quanto più possibile ai Big Data nella trasformazione digitale dei processi industriali dei prodotti di largo consumo3. Le argomentazioni addotte a questo proposito sono una tracciabilità totale dal produttore al cliente finale, un approvvigionamento online più rapido e meno costoso, e una produzione just-in-time grazie al digitale.

La supply chain nella gestione dei rischi

Sicurezza sanitaria

La sicurezza dei prodotti è essenziale da un punto di vista sanitario, ma anche sul piano economico e per l’immagine della marca. Dal momento che le normative vengono costantemente rafforzate allo scopo di prevenire possibili rischi, il richiamo di un prodotto deve poter avvenire nel modo più rapido ed efficiente possibile.

Durante un’operazione di richiamo viene mobilitata tutta la catena allo scopo di interrompere la commercializzazione e informare i consumatori riguardo alla procedura da seguire. L’esercente è responsabile dell’attuazione delle azioni di ritiro e richiamo del prodotto venduto nel suo punto vendita, ma ogni attore ha un obbligo di risultato legato all’esecuzione.

La supply chain connessa semplifica le operazioni di ritiro e richiamo ottimizzando la tracciabilità. Permette anche di informare meglio i consumatori e di rassicurarli, mostrando loro che il marchio e le aziende della distribuzione associate al processo sono in grado di tenere sotto controllo la situazione. Oltre alla gestione dei ritiri e richiami di prodotti, permette di prevenire gli incidenti riguardanti la qualità e di contenere i costi delle operazioni ad esse correlati.

La digitalizzazione della catena di approvvigionamento permette infine di collaborare più strettamente con le autorità sanitarie, che si avvalgono sempre più di strumenti per raccogliere e condividere le informazioni. Bisogna poi considerare ormai anche il rischio dovuto alla pandemia. La crisi sanitaria causata dal Covid-19 ha avuto un impatto senza precedenti sulla catena di approvvigionamento, mettendo in luce le sue falle e obbligando le aziende a un ripensamento dei loro processi.

Sicurezza delle consegne e degli approvvigionamenti

Al momento di acquistare un articolo su un sito di e-commerce, la consegna è il secondo criterio di scelta dei consumatori dopo il prezzo. E i problemi legati alla consegna sono numerosi: due terzi degli utenti sono insoddisfatti per vari motivi e la maggior parte di essi sono clienti persi in caso di eventuali problemi. È quindi impossibile trattare la questione dei rischi legati alla supply chain senza affrontare la questione della sicurezza degli approvvigionamenti.

Secondo Weathernews France il 70% delle attività economiche è meteosensibile. Si pone quindi l’esigenza di elaborare previsioni realistiche per permettere alle industrie e alle aziende della distribuzione di dimensionare al meglio i loro stock. In ogni caso, al di là dei rischi meteorologici che influenzano la produzione di derrate per il settore alimentare, la sicurezza degli approvvigionamenti può essere messa a repentaglio anche da altri fattori. Tra questi vi è in modo particolare la volatilità dei prezzi delle materie prime, le tariffe doganali, le relazioni commerciali legate all’import-export, ma anche i rischi propri a ciascun paese – soprattutto le sommosse sociali o i conflitti interni.

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